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Lo faccio perché devo o lo faccio perché scelgo?

Lo faccio perché devo o lo faccio perché scelgo?
Ultimamente abbiamo parlato del fare.
Dei desideri, delle necessità, dei sogni nel cassetto… Di organizzare l’agenda sul cominciare.

Iniziare deriva da initium, inire ‘entrare, cominciare’, composto da in e ire ‘andare’: andare dentro.

E quindi partiamo da qua.
Ci siamo accorti che entriamo dentro quando facendo X otteniamo Y. Quando comanda il ritorno, quando la necessità oltrepassa il desiderio.
Quando il nostro fare e i nostri impegni diventano unicamente risposte a delle necessità esterne, fuori da noi. E qui il motore fa fatica.

Allora facciamo un passo indietro, anzi, facciamo un passo in più.
Nel vaso di pandora delle possibilità esistono, secondo noi, due strade:

  • Lo faccio perché devo farlo
  • Lo faccio perché lo scelgo

Lo faccio perché devo farlo
Troviamo le situazioni che conosciamo bene tutti: mettere una sveglia perché dobbiamo andare al lavoro, andare a lavoro perché dobbiamo pagare una bolletta, partecipare a quel pranzo perché fa piacere a tua madre.
Camminare perché non abbiamo l’auto, andare dall’estetista perché siamo foresta, vestirci bene perché abbiamo un appuntamento.
Lo facciamo perché è inevitabile.

Lo faccio perché lo scelgo
Questo contenitore è vuoto.
O lo è la maggior parte delle volte. O insomma c’è poco niente. E quello che c’è è confinato nel tempo che ci rimane al netto del dovere.
Perché secondo voi? Perché le nostre scelte sono condizionate da necessità esterne, dal ritorno, dal dovere, dall’obbligo -morale e sociale- che ci siamo imposti per il tipo di educazione che ancora oggi, purtroppo, viene tramandata.

Sì, anche a noi suona di retorica. Però è la retorica la rotaia su cui viaggia il nostro treno. E a volte dovremmo sgomitare un po’ di più con la nostra creatività per vedere se c’è qualcosa oltre, per vedere se esiste un altro binario su cui viaggiare.

E allora… Sgomitiamo e facciamoci spazio!
Facciamo un gioco: mescoliamo le carte, andiamo al contrario, invertiamo la rotta, usciamo dal binario!
Se prendessimo tutti i “Lo faccio perché devo” e li mettessimo nel contenitore dei “Lo faccio perché lo scelgo”, quanto cambierebbe la percezione che abbiamo della realtà?
Esempio:
“Io oggi mi sveglio, e vado a lavoro perché lo scelgo. Lo scelgo perché in questo momento ne ho bisogno, perché sono grato di averlo, scelgo che questo luogo di lavoro mi è utile professionalmente o magari anche solo umanamente.
Proviamo a giocare ancora un po’?
Detesto quel collega. Questo può insegnarmi a capire qualcosa di me?
Quello che ci sta sulle palle degli altri dice più di noi, che degli altri.
Mi sveglio e porto a termine il mio compito, perché ho scelto di firmare quel contratto, e sono fedele alla mia promessa, alla mia scelta, non alla richiesta di qualcun altro.
Può essere forse questo un altro punto di vista interessante?
Altro esempio:
Oggi vado dall’estetista perché ho voglia di dedicare un’ora alla cura del mio corpo. Non ho motivi che non dipendono da me, è abbastanza l’idea di prendermi cura di me stessa.
Sono fedele a me.

Lo faccio perché lo scelgo, ma che fatica!
Già, fare quella camminata all’alba è faticoso.
E poi c’è quell’amico che aspetta una tua chiamata e quel famoso caffè che gli hai promesso ormai qualche mese fa. La tua parola vale, ha un peso specifico, è un’unità di misura per quantificare la tua credibilità.

E allora scegliamo di farlo almeno solo una volta… Intanto. Una volta concediamo a noi stessi di fare uno sforzo verso quella cosa che vogliamo ma non facciamo, verso quella parola che abbiamo dato. Mettiamola nella nostra agenda degli impegni. Un appuntamento con noi stessi. Magari quella singola volta è abbastanza per passare da “lo devo fare” a “l’ho voluto fare”.

L’appuntamento con noi stessi.
Spesso entriamo nelle varie situazioni perché si, ci servono, sono necessarie, perché si, è così che ora deve andare. Allora proviamo a cambiare il modo in cui lo facciamo?

Entriamoci un po’ meglio nelle situazioni della nostra vita, entriamoci perché decidiamo che l’appuntamento con le situazioni della vita, è un appuntamento in primis con noi stessi.

Facciamoci trovare pronti per quella parola che abbiamo dato, per quella promessa che abbiamo fatto, per quel contratto che abbiamo scelto di firmare. Troviamo la nostra motivazione, e seguiamola. Perché quando sarà il momento di spostare lo sguardo, la Vita verrà con noi. E ci indicherà la direzione.

Eccoci qua: diamoci un appuntamento per fare quel passo in maniera diversa.
Diamoci un appuntamento al bar, anche se non ci aspetta ancora nessuno. Magari scopriremo che li, seduti davanti a noi, alla fine, ci siamo proprio noi a cui raccontare perché lo facciamo e in che modo lo facciamo.
Prendiamoci cura delle nostre scelte.

Sui nostri social abbiamo parlato un po’ del fare, lo trovi qui! https://www.instagram.com/p/C2Prngjt9pK/?igsh=MWV2ejgxaWJuY3pnbQ== 

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